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2020.08.20

L’autore del manga Boys Love, Konokoyun: imparare l’importanza delle relazioni in Giappone

E’ una grande cosa

Ora parlerò di me per un momento.

 

Mia figlia ha iniziato le medie quest’anno. L’altro giorno, siamo usciti per un giro in auto e le ho fatto le solite domande che i genitori chiedono ai loro figli adolescenti. “Sono dure le medie?” “Cosa ti piace della scuola?” “Cosa ti appassiona in questo periodo?”

 

“Sono un otaku, è di questo che io e i miei amici parliamo tutto il tempo” mi ha risposto.

 

Ah, quindi lei è come gli altri della sua generazione, appassionata di avventure romantiche-d’azione degli anime del momento. Ma…si è chiamata “otaku”, sta seguendo le orme di suo padre?

 

Poi ha detto “Mi piacciono le storie di Tan**** e Zen****” e mo ha completamente sbalordito. Mia figlia dodicenne, già su questa strada?!

 

Si tratta di “Boy” Love”. Mia figlia stava leggendo boy love! Un argomento così maturo per la mia dodicenne….questo va oltre le mie capacità di padre! Così mi sono consultato con un famoso mangaka di BL Konokoyun.

 

Sensei! Mia figlia sta seguendo la strada del BL!”

 

“Ahahah. Lasciala fare.”

 

Come?! E’ solo al primo anno delle medie? E’ nel pieo della pubertà? Non dovrebbe essere ancora al punto di arrossire quando divide il libro con il ragazzo della classe che le piace?? 

 

“Non preoccuparti. E’ in realtà una cosa positiva che abbia incontrato il BL alla sua età. Un’ottima cosa. Tutto quello che devi fare è guardarla crescere a questo punto.”

 

Lo studio di Kinokoyun, pieno del merchandising dei suoi personaggi preferiti

 

Nata in Malaysia, lavora in Giappone

Nel parlare con Konokoyun, ho appreso che viene in realtà dalla Malaysia. E’ venuta in Giappone 15 anni fa per inseguire il suo sogno di disegnare manga.

 

“Inizialmente amavo i manga giapponesi shonen, tipo Dragon Ball. Volevo disegnare il mio manga, così ho iniziato ad inviarli ad alcune agenzie Malaysiane. Ed ho finito con il vincere un premio…ed è così che tutti i miai malintesi nacquero.”

 

Come? Hai vinto un premio poco dopo aver iniziato a disegnare manga. Una prova del tuo talento. Cosa è andato storto?

 

“C’era un solo editore di manga in Malaysia a quei tempi. E pensai che mi avrebbero aiutata a diventare famosa nel mondo e una professionista in Giappone.”

 

Ah, capisco. C’era una grande differenza tra la cultura manga in Giappone e in Malaysia.

 

“Volevo che anche i giapponesi leggessero il mio manga, quindi sono venuta in Giappone. Alcune persone si complimentarono con me per il mio coraggio e il mio spirito di inizativa, ma io credo di essere stata avventata (ride)”

 

Il lavoro di debutto di Kinokoyun, con il quale ha vinto il premio

 

Gli ostacoli della lingua, della cultura e delle leggi sull’immigrazione

Dato che non capiva nulla di giapponese a quel tempo, la prima cosa che Kinokoyun fece, fu di iscriversi ad una scuola di lingua. Studiò molto per raggiungere un livello di conversazione quotidiana.

 

“Nonostante fosse una scuola, non potevamo insegnarmi tutto quello che avevo bisogni di sapere per integrarmi correttamente nella società. Mi aiutarono ad avere un livello elementare–no, forse pre-elementare, quindi il resto lo dovetti imparare nella mia quotidianità. Il Giapponese è davvero difficile. Per esempio, lavoro sulle traduzioni dei manga e tradurre dal giapponese alle altre lingue non è particolarmente difficile. Ma l’opposto, da una lingua straniera al giapponese, è molto complicato! Ci sono un sacco di parole giapponesi che possono andare bene per diversi tipi di dialoghi tra i personaggi.!

 

Capisco…il giapponese ha un sacco di Kanji, ognuno dei quali ha moltissime letture diverse, e ci sono infinite varietà di farsi. Ora che ci penso, non dovrebbe sorprendere il fatto che un non madrelingua abbia difficoltà a capire quale scegliere.

 

“I manga giapponesi sono famosi anche oltreoceano! Anche i BL!”

 

 

Forte in quello che è

Kinokoyun è venuta in Giappone con la passione per i manga shonen, sognando di diventare una famosa mangaka…come è finita a scrivere manga BL?

 

“Mi è sempre piaciuto! BL non è una cosa solo giapponese. Al giorno d’oggi non è nemmeno una cosa che devi nascondere. E’ un genere popolare in tutto il mondo, come in America e ovviamente Malaysia. Le persone possono chiamarmi fujoshi, una stramba Yaoi, ma le storie BL non sono qualcosa di insolito. Sono normali. Prendi le riviste per adulti. Un sacco di donne potrebbero guardarle ed imbarazzarsi, ma è quello che piace agli uomini, e loro direbbero che sono liberi di godersele. BL è la stessa cosa per le donne.”

 

Hmmm…Ora che lo fa notare, sembra che sia così.

 

“I Fujoshi sono dappertutto!!!!”

 

E’ molto persuasiva. Non possiamo non notare che Kinokoyun non si sente offesa dal venir chiamata “fujoshi”, parola che spesso le persone usano in modo offensivo per indicare le donne che amano le storie di ragazzi.

 

“E’ vero. Sono stata chiamata depravata e simili, ma davvero non mi importa. Sono una Fujoshi dopotutto, e come persona sono abbastanza depravata (ride)”

 

Noi invece, pensiamo che sia piuttosto pura.

 

“Ma lavoro per una rivista commerciale, quindi non importa quanto depravata possa essere, devo ancora prendermi la responsabilità del mio manga. Non posso lavorare da sola, dopotutto. E’ perchè ho i miei editori ed i miei assistenti che continuo a prendere in mano la mia penna. Ma per i doujinshi sono libera di essere depravata! E’ bello poter essere liberi di scrivere quello che si vuole, come lo si vuole. Bei ragazzi muscolosi innamorati gli uni degli altri…ahh.. Lo adoro!”

 

Uno stile molto BL, disegno raffigurante uomini che sono sia virili che femminili

 

 

Non importa quanto talento hai, non puoi farlo da solo.

Kinokoyun supporta anche mangaka che vogliono diventare famosi in Giappone.

 

“Ho parlato con molto ragazzi con grandi sogni. ‘Voglio avere successo in Giappone’ ‘Voglio disegnare manga’. Questi sogni sono meravigliosi. Ma non importa quanto talento tu abbia, non puoi assolutamente farlo da solo. Ci sono barriere linguistiche e culturali…e nonostante ora sia una cittadina naturalizzata, quando sono in Giappone sono ancora una straniera. Ci sono un sacco di difficoltà ad iniziare una vita qui,  a partire dal tipo di visto che puoi avere. Devo essere stata molto fortunata quando sono venuta in Giappone. Sono arrivata così lontano grazie alle tante persone che mi hanno aiutata. Ma ci sono tante persone che vengono qui e poi si ritrovano con i loro sogni infranti, incapaci di scavalcare i muri che gli si parano davanti. Non è insolito puntare tutto sul venire qui, imparare il Giapponese, spendere un sacco di soldi, solo perchè vada tutto sprecato, ma se qualcuno si aggrappa ai propri sogni, vuole ancora lavorare sodo e avere successo in Giappone nonostante tutto, voglio aiutarli.”

 

Parole che possono essere dette solo da qualcuno che ha lavorato sodo per ottenere quello che ha ora.

 

 




Writer

Shiro Sato

Translator

Michela Figliola


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